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La polemica sulla codificazione del diritto
civile cinese
Xue Jun La storia breve sulla codificazione del diritto
civile cinese (1) il primo movimento della codificazione
moderna in Cina. Fino all’anno 1907, l’ordinamento giuridico
cinese non ebbe quasi nessun rapporto sostanziale
con i sistemi giuridici romanistico e common
law. Nella storia millenaria, la società
cinese formò un sistema giuridico assolutamente indipendente
dalle influenze esterne. Invece, il livello
superiore della cultura cinese esercitò
una grande attrazione sui paesi vicini. Anche
nella sfera giuridica, il sistema giuridico
cinese fu un modello dei paesi vicini. Perciò,
si dice nella storia giuridica asiatica orientale,
ci fu un c.d. sistema giuridico del diritto
cinese includendo la Cina, la Korea, il Giaponne
e il Vietnam ect. Dopo la guerra dell’Oppio con L’Ingliterra
nell’anno 1840, la Cina fu messa sotto dall’invasione
durevole dei paesi occidentali e crollò
di giorno in giorno, fino all’anno 1900, la
situazione diventò più pericolosa. Dopo
il movimento di Boxer e la guerra contro
l’alleanza di otto paesi occidentali, anche
la sovranità e l’integrità territoriale
della Cina furono i problemi indefiniti.
Per salvare il regno dell’impero, anche
per salvare la cultura cinese tradizionale,
il governo di Dinastìa Qing decise di riformare
il sistema giuridico per perseguire il rinforzo
dello stato. In questo contesto storico,
la Cina cominciò la riforma giuridica e
a studiare il diritto dei paesi europei. Nell’anno 1907, il governo nominò il Shen
Jaben, uno dei più grandi giuristi di quel
tempo, e il Wu Tingfang, un famoso studioso
che studiò la giurisprudenza in Europa,
il ministero della riformazione del diritto.
Il Shen e il Wu, insieme con un altro studioso
il Yu Liansan, in quell’anno cominciarono
la redazione di un codice civile cinese.
Questo fu il primo movimento della codificazione
nel senso moderno nella storia cinese. La
stesura del codice civile fu finita dopo
quattro anni, cioè nel’1911. Nell’anno 1911, la rivoluzione repubblicana
sotto la direzione del Sun Yeshen rovesciò
il governo dell’imperatore della dinastia
Qing, per la prima volta nella storia cinese fu fondata
la repubbilca. Naturalmente, la stesura del
codice civile della dinastia Qing non ebbe
l’opportunità di essere promulgato. Ma
questo codice civile in relatà ha segnato
decisamente la strada succesiva dello sviluppo
del diritto civile cinese. Vediamo i caratteri
del codice. Il codice è composto da cinque libiri:il primo libro sulla parte generale, il secondo
libro sulle obbligazioni, il terzo libro
sulla proprietà, il quarto libro sulla famiglia,
l’ultimo libro sulla succesione. Ovviamente,
si adopera la struttura pandettistica del
codice tedesco secondo la dottrina tedesca.
Nell’interno del codice, si adoperano anche
i concetti giuridici dal sistema giuridico
romanistico. Fu la prima volta nella storia
giuridica cinese che si usò una lingua giuridica
totalmente diversa dalla lingua giuridica
cinese tradizionale per scrivere un codice,
per descrivere i diritti e doveri dei cittadini.
Questa riforma è la trasformazione giuridica
più importante nella storia moderna cinese.
Da quel punto in poi, si può dire che la
Cina è entrata nella grande famiglia giuridica
romanistica. Da questo punto di vista, nel
primo movimento della codificazione del diritto
civile cinese, la Cina aveva fatto una scelta
importantissima, con cui, la Cina aveva deciso
di seguire il modello giuridico romanistico.
Con riferimento delle differenze interne
nella grande famiglia giuridica, la Cina
seguiva più precisamente il modello giuridico
tedesco. Il problema da spiegare è perche la Cina
ha fatto questa scelta? Possiamo rispondere
da due punti di vista. Il primo, la riforma giuridica nella fine
della Dinastia di Qing fu un trapiantamento
giuridco sotto il nome della codificazione,
per cui, la Cina naturalemte si concentrò
sui paesi che avevano un codice civile formale.
Siccome il diritto codificato è un tipo
di diritto più ordinato e sistematico, più
chiaro che il diritto esistente nella forma
dei precedenti giuridici vincolanti cioè
il case law, il diritto codificato è un
tipo di diritto più facile e più conveniente
da trapiantare. Con questi riferimenti, si
comprende perché la Cina ha deciso di studiare
il sistema romanistico anziché il common
law, non proprio per la superiorità dottrinale
ma la covinenza fu il fattore decisivo della
scelta della Cina. Il secondo è l’influenza dal Giappone. Nella storia fino alla metà del diciottesimo secolo, il Giaponne fu sempre sotto l’influenza culturale cinese. Ma quasi nello stesso periodo, nella seconda parte del dicianovesimo secolo, la Cina e il Giappone subirono le invasioni dei paesi occidentali, il Giappone subito cominciò le grandi riforme politiche e sociali, ma la Cina proprio per la sua grandezza e un orgoglio culturale, restò ferma, dopo cinquanta anni, si videro le differenze, il Giappone diventò uno dei paesi più forti del mondo, ma la Cina perse importanza. Nella guerra dell’anno 1895 fra la Cina e il Giappone per l’egemonia sulla Korea, la Cina fu sconfitta completamente dal Giappone. Questa guerra ebbe una grande influenza sul pensiero dei cinesi. Nell’anno 1898, i funzionari superiori del governo della Dinastia e gli intellettuali produssero un movimento di riforma politica secondo il modello del Giappone, ma per l’opposizione intransigente dei conservatori, i capi del movimento furono uccisi dall’imperatrice che era a capo del gruppo dei conservatori. Fino all’anno 1907, anche il gruppo dei conservatori seppe che la riforma fu inevitabile e decise di cominciare la riforma secondo il modello del Giappone. Il Giappone, nella riforma giuridica, ebbe,
diciamo così, copiato le istituzioni giuridiche
tedesche. Siccome i giuristi giapponesi crearono
una serie di concetti giuridici per l’espressione
e la recezione dei concetti giuridici romanistici
in lingua giapponese, La Cina poteva approfittare
di questo fatto. Poiché il giapponese è
una lingua sviluppata dal cinese, ci sono
molte assomiglianze fra le due lingue. la Cina poteva usare i concetti
giuridici che furono creati dai giuristi
giapponesi anziché creare una serie di concetti
giuridici cinesi per la recezione dei concetti
giuridici romanistici. Proprio in quel tempo,
la Cina ebbe pochi giuristi moderni, perciò,
i primi due libiri del codici civile sopradetto
furono redatte dai giuristi giapponesi che
erano invitati dal governo cinese. Per questi
fatti, si può dire che la Cina ha fatto
una scelta seguendo il Giappone, ed attraverso
il Giappone, il modello giuridico romanistico,
entrò nella vita giuridica cinese. In conclusione, la prima codificazione del
diritto cinese è proprio un’inizio della
riforma del sistema giuridco tradizionale
cinese, è un simbolo per la Cina dell’entrata
della famiglia giuridica romanistica, è
un punto di svolta dello sviluppo del diritto
cinese, da quel tempo in poi, la Cina ha
cominciato il processo della modernizzazione
del diritto civile che dura fino ad oggi e sicuramente questo processo continuerà. (2)la codificazione del diritto civile nel
governo del GuoMinDang Il primo codice civile nella storia cinese
fu codificato nell’anno 1911, ma la rivoluzione
nello stesso anno impedi che il codice venisse
messo in vigore. Dal’inizio del 1912, in
Cina finisce la storia della monarchia e
comincia la repubblica. Ma per la debolezza
delle borgesie, la cina cadde subito nelle
guerre civili. Fino 1927, la figura più
forte nelle guerre, il Giang Jieshi riuscì
a riunificare la Cina e a cancellare le forze
militari territoriali e ricominciò a stabilire
il governo e la società sul diritto, perciò
ordinò di codificare un codice civile nuovo.
Questa fu la seconda codificazione del diritto
civile. Il lavoro cominciò dall’anno 1929
e finì dopo due anni, cioè 1931. i codificatori
furono tutti i giuristi cinesi, qualche studioso
nel gruppo ebbe esperienze della ricerca
sul diritto in Giappone, Germania e Francia.
La conoscenza delle dottrine moderne fu perfetta, il metodo
del diritto comparato fu usato ampiamente
nella codificazione. Il codicie civile di Guo Mindang è composto
da cinque libri, il primo è sulla parte
generale, il secondo è sulle obbligazioni,
il terzo è sulle proprietà, il quarto è
sulla famiglia, l’ultimo è sulle succesioni.
Possaimo vedere che la struttura è uguale
al codice civile precedente. Ma la differenza
è che questo codice fu promulgato nell’anno
1931, quindi è il primo codice civile che
fu messo in atto nella storia giuridica cinese. Ma la storia cinese nel ventesimo secolo
non permetteva un periodo tranquillo per
il codice. Dopo la promulgazione del codice,
il Giappone invase la cina, nello stesso
tempo, le rivoluzioni dei comunisti scoppiarono,
fino all’anno 1949, questo codice in realtà
funzionò solo nelle poche città centrali,
nella vasta campagna e nelle città piccole
si usò ancora diritto consuetudinario. Da
questo punto di vista, il codice civile di
Guo Mindang, fu soltanto promulgato formalmente,
in realtà esercitò pochissima influenza
sulla vita quoditiana dei cittadini cinesi. Il primo Ottobre 1949, la Repubblica popolare
cinese fu fondata a Pechino, l’ex-presidente
del governo di Guo Mindang il Jiang Jieshi
fu mandato con il suo seguito a Taiwan dai
comunisti. Il Jiang rifondò il suo governo
a Taiwan. Questo governo secondo il diritto
pubblico internazionale è un governo illegale.
Ma nei fatti, il codicie civile dell’anno
1931 ancora rimane in atto in Taiwan fin
oggi. A Taiwan, con grande sforzo dei giuristi
e dei funzionari, adesso, il codice civile non
è un codice soltanto sulle carte ma anche
sta esercitando una grande importanza nella
vita civile. Le dottrine sul diritto civile
di Taiwan hanno una grande influenza sulle
dottrine civilistiche della Cina continentale.
(3)la codificazione del diritto civile nell’età
della Repubblica popolare cinese Dopo la fondazione della Repubblica popolare
cinese, il governo per esprimere la volontà
di distruggere tutti i rapporti con la c.d.
società vecchia, ordinò di abrogare tutte
le leggi del governo precedente, anche il
codice civile di Guo Mindang. Quindi, un’altra
volta, la Cina diventò un paese che fece
parte della famiglia giuridica romanistica
ma senza un codice civile. Dal 1949 al 1976, la Cina cadde nelle guerre
e i numerosi movimenti politici. Il periodo
di maggiore confusione fu proprio la c.d. grande rivoluzione
culturale dal 1966 fino 1976. Durante questo
periodo, la società cinese in realtà fu
una società senza legge, il nichilismo del
diritto dominò anche nel livello politico.
Il presidente che fu eletto legalmente fu
ucciso dai rivoluzionari e senza processo
senza la possibilità di difendersi. Dall’anno 1979, il Deng Xiaoping riuscì
a controllare la situazione e decise di stabilire
il governo sulle leggi e iniziò ad aprire le porte della Cina all’esterno e
a riformare il regime politico. La legislazione
del diritto civile era cominciata da quel
momento. La proposta della codificazione
del diritto civile era supposta dai giuristi,
ma la società si trovava in un processo
di trasformazione molto rapido, quindi non
aveva un fondamento stabile per la codificazione.
Per soddisfare le grandi necessità dei regolamenti
civilistici, nell’anno 1986, la Cina aveva
promulgato la legge dei principi generali
del diritto civile. Questa legge è proprio
come un codice civile conciso, un’opera
in luogo di un codice civile. Ma questa legge
ha soltanto 156 articoli. Con questi pochi
articoli non si riesce a regolare la società
civile. Dopo l’anno 1992, la Cina finalmente si
è liberata dal gioco dell’ideologia, ha
deciso di stabilire un sistema economico
sul mercato, il sistema economia pianificata è abrogato quasi completamente. Fino a questo punto, le condizioni necessarie per
la codificazione sono maturate. Entro pochi
anni dall’anno 1992, le leggi commerciali
speciali sono promulgate subito, per esempio,
la legge sull’azienda, la legge sull’assicurazione,
la legge sulla navigazione, la legge sulla
borsa. La codificazione del diritto civile
è anche messa nel progetto della legislazione
del governo. Nell’anno 1999, la legge sui
contratti cinesi è promulgata. La redazione
di questa legge è considerata dai giuristi
cinesi come il primo passo verso il codice
civile nel progetto. In questi giorni, i
giuristi cinesi si stanno concentrando sulla legislazione della
legge sui diritti reali. Anche un gruppo
di studiosi sta lavorando sulla legge sulla
famiglia. Secondo il progetto, entro cinque
anni, un codice civile cinese nascerà all’inizio
di questo secolo. 2. i caratteri principali della codificazione
che si sta svolgendo in Cina. (1) lo scopo della codificazione Con il grande sviluppo economico, adesso la Cina
non teme più di non far parte delle nazioni
del mondo. Quindi, lo scopo della codificazione
con cui i cinesi riformano il sistema giuridico
non è quello di salvare la nazione ma soltanto
di stabilire una serie di leggi che si adattano
al sistema economico del mercato. Proprio
per questo, non vi è grande urgenza nella
codificazione e i giuristi possono riempire
questo impegno con più prudenza e più pazienza. Nelle codificazoni precedenti, le neccesità
politiche, le intenzioni di salvare la nazione,
la volontà di seguire un altro paese ciecamente
avevano fatto della codificazione un’azione
più simbolica che realistica per cui i codici
civili codificati non avevano nessuna efficacia reale e restavano codici soltanto
sulle carte. Oggi, la situazione sta cambiando. Possiamo
vedere una codificazione nel senso vero e
proprio, in fatti, la attenzioni giuridiche
sono maggiori di quelle politiche. (2)la natura della codificazione Come ho gia detto sopra, la Cina è entrata
nel sistema giuridico romanistico cento anni
fa, attraverso la prima codificazione del
diritto civile. Fin ad oggi, i giuristi cinesi hanno condotto ricerche
più approfondite sulle dottrine e sulle
istutuzioni civilistiche del sistema giuridico
romanistico. Molti libri sulla giurisprudenza
europea sono tradotti in cinese. Anche gli
studiosi cinesi hanno fatto riferimento direttamente
al diritto romano e non alle dottrine tedesche.
La recezione del diritto romano dall’anno
1989 sotto la direzione del’Prof.Schipani
di Italia e il Prof.Jiang Ping di Cina ha
avuto grande importanza in Cina. Nella recezione,
lo studio del diritto romano in Cina si è
fondato sulle fonti giuridiche romane. Per
cui, gli studiosi cinesi possono fare ricerche
retroative delle singole istituzioni fino
l’epoca romana. Tutto questo significa che
la Cina come un membro della famiglia giuridica
romanistica, ha finito la fase di trapianto
acritico del diritto. Mi sembra che adesso il rapporto fra la Cina e l’Italia,
la Germania, la Francia, non sia di passiva recezione, ma la Cina sta cercando un dialogo critico dentro la
famiglia giuridica. La codificazione, quindi,
è una attività che i giuristi cinesi secondo
le neccesità sociali e le dottrine civilistiche
cinesi esprimono attraverso propri pensieri
giuridici. Da questo punto di vista, possiamo
prevedere che gli elementi creativi della
codificazione cinese non saranno pochi. (3)le influenze del common law Dopo la seconda guerra mondiale, gli Stati
Uniti diventano il paese più forte del mondo.
Il sistema del common law con la forza degli
stati uniti ha incontrato una ripresa nel
mondo giuridico. Dopo l’anno 1980, il rapporto
commerciale fra la Cina e gli Stati Uniti
si siviluppa rapidamente e lo scambio culturale
fra le due nazioni si è rinforzato. Ci sono
molti studenti cinesi che vanno in America
a studiare la giurisprudenza. Adesso le dottrine
americane di giurisprudenza hanno una grande
l’influenza in Cina, specialmente la filosofia
del diritto, la sociologia del diritto. Nella
sfera del diritto civile, la metodologia
americana è abbastanza forte, per esempio,
la legge sui contratti, the torts law, cioè
le obbilgazioni dei daneggiamenti, e le dottrine americane sono tenute in grande
conto dai giuristi cinesi. Nella legge sui
contratti che è gia promulgata, possiamo
vedere le traccie delle dottrine americane.
Perciò, nella codificazione del diritto
civlie, i giursiti cinesi sicuramente approfitteranno
delle esperienze giuridiche del Common law.
Su questo problema, la Cina non ha la necessità
di rispettera la tradizione, perché ha differenza
di quella giuridica romanistica, come la
tradizione risale a non più di cento anni.
Sotto ogni rispetto, questa esperienza è
soltanto una breve scena nella storia giuridica
cinese. Speriamo che i giuristi cinesi riusciranno
a creare un codice che metta insieme i due
grandi sistemi giuridici comtemporanei. (4)la rivalutazione della cultura cinese
tradizionale nella codificazione Per i cinesi, il ventesimo secolo della storia
cinese è un periodo umiliante. Dopo cento
anni, il popolo cinese desidera una ripresa
nazionale. Ristabilendo la fiducia nelle
proprie forze, i cinesi apprezzano di nuovo
la cultura e di loro valori. Siccome il codice
civile si applicherà nella società cinese, non si
può trascurare la dipendenza del codice
dalla realtà sociale. La codificazione deve
rispettare le opinioni comuni nella società,
altrimenti, rimane sempre un codice sulle
carte. (5)la lotta fra giurisprudenza e politica Questo è un problema più complicato. In
venti anni di riforme economiche, il regime
economico è rinnovato e razionalizzato completamente,
ma al livello politico, le riforme sono molto
più indietro di quelle economiche. Il diritto
privato, da questo punto di vista, è molto
più avanzato di quello pubblico. Qualche
istituzione privata, quando si riferisce
al regime politico diventa un problema non
soltanto giurisprudenziale ma anche politico.
Se non si capisce questo contesto politico,
non si possono capire i significati reali
nei dibattiti sul livello giurisprudenziale.
Penso di poter dare qualche spiegazione concreta
nei testi seguenti. 3. la situazione della codifcazione e le
polemiche principali nella codificazione 1、la situazione recente Ho gia detto che la legge sui contratti del’anno
1999, è considerata il primo passo verso
la codificazione. Non parlo dei meriti di
questa legge, ma purtroppo, secondo i criteri
della codificazione, questa legge ha qualche
difetto nella completezza, particolarmente
nella parte speciale. Adesso i giuristi stanno
facendo la redazione della legge sui diritti
reali. Ma a causa delle grandi controversie
fra i giuristi e gli interventi delle forze
politiche, il processo si è qusai fermato.
Le stesure proposte dai giuristi sono rifiutate
dal governo. Su questa legge, la contraposizione
fra i giuristi e i governanti, cioè la contrapposizione
fra la giurisprudenza e la politica è molto
grave. A livello accademico, le polemiche intense
sono cadute tra i giuristi civilistici cinesi.
I temi principali, riferiti nei dibattiti,
sono riportati di seguito: (a)gli orientamenti della codificazione Il problema centrale è la successione delle
dottrine pandettistiche, specialmente sulla
struttura del codice civile tedesco. Secondo
il Liang Huixing, il professore del diritto
civile più influente in Cina, le grandi
influenze delle dottrine pandettistiche sono
fatti che non si possono né negare e nécambiare,
quindi nella codificazione del diritto civile
cinese si debbono rispettare e usare come
risorse accademiche. Perciò, il progetto
del codice civile proposto da lui, è assolutamente
fonato sulle dottrine pandettistiche. Per la struttura del codice si adopera la stessa
struttura del codice tedesco con minori revisioni
possibili. Ma c’è anche qualche studioso
contrario alla soluzione proposta dal Prof.Liang,
secondo loro, le dottrine pandettistiche
sono i prodotti di quasi due cento anni fa,
quindi è un modello superato. La Cina non
deve seguire questo modello, ma deve seguire
le dottrine più recenti. Per esempio, si
devono considerare seriamente le ragioni
del rifiuto di una grande parte generale come il codice civile
tedesco. (b)le teorie fondamentali del codice civile
cinese Si dice che ogni codice civile ha le proprie teorie fondamentali.
Con queste teorie, quando nel codice ci sono
contraddizioni fra i diversi valori giuridici,
si giudica, quale tipo di valore sia più
preminente. Su questo tema, il Xu Guodong,
che è fra i professori più famosi in Cina,
ha proposto una teoria sulla filosofia del
diritto civile. In Cina, la sua teoria è chiamata “neo-umanesimo”.
Dal punto di vista dell’“umanesimo”, la
teoria del Prof.Xu si concentra sull’importanza della protezione
della persona dal potere politico e sulla
libertà della persona. Egli ha reinterpretato
la struttura delle Istituzioni di Gaio, cioè
la tripartizione di “persona -– cosa ---azioni”,
dandogli un significato umanistico, in quanto
la persona è messa al primo posto ed è
considerata il centro delle osservazioni
giuridiche. Invece, secondo il codice civile
tedesco, attraverso un’astrattazione, il
soggetto giuridico astratto era posto in
luogo della persona, quindi a livello strutturale,
il codice tedesco ha cancellato la centralità
della persona nel diritto civile. Dal punto
di vista del “neo”, il Prof.Xu ha sottolineato
che la soggettività assoluta della persona
nel mondo sia soltanto un’opinione presuntuosa
dell’uomo. Secondo il pensiero tradizionale
cinese (adesso vediamo l’influenza della
tradizione), l’uomo non è il padrone del
mondo, ma il figlio dell’ambiente naturale.
Ma nei codici civili tradizionali, l’ambiente
naturale è totalmente oggettivato dall’uomo,
la natura diventa una proprietà che serve
soltanto alla volontà illimitata dell’uomo.
Per distruggere le allucinazioni della centralità
assoluta dell’uomo nei codici civili, nella
codificazione del diritto civile cinese si
deve approfittare del naturalismo nella cultura
cinese, entro un livello accetabile, riconoscere l’ambiente
naturale come un tipo di soggetto giuridico
e si deve porre una limitazione del diritto
della proprietà non soltanto per l’utilità
sociale ma anche per l’utilità dell’ambiente
naturale. Un’altra teoria fondamentale del codice
civile deriva dalla teoria della società
civile. Come nell’Europa orientale, in Cina,
dopo il crollo dell’ideologia comunista
e del totalitarismo, venne ripresa la teoria della società civile,
secondo cui, la nazione si divide in due
parti:il governo politico e la società civile.
Ogni cittadino ha due personalità nella
vita:nel governo politico, è il cittadino pubblico,
nella società civile, è un cittadino privato.
Il potere politico pubblico non può intervenire
nella sfera privata dei cittadini. Il codice
civile è la costituzione nella vita privata.
Siccome nella società cinese, il governo
ancora non è sotto limitazione esterne,
qualche giurista dice che il codice civile
ha proprio questa funzione di limitare il potere politico.
Attraverso il codice civile, attarverso la
tutela dell’autonomia privata, si limita
il potere politico, è questo il vero scopo
della codificazione. (c)Per quanto riguarda alcuni problemi difficili
da risolvere nella codificazione, ci sono anche problemi lasciati dall’ex-rigeme comunista.
Vorrei approfondirne due. 1)Il problema della proprietà pubblica. Quando la repubblica popolare cinese fu fondata
dal partito comunista cinese nell’anno 1949,
la Cina seguiva le pratiche dell’ex-suoviet
union e le dottrine marxiane per fondare
una società sui principi della proprietà
pubblica. Teoricamente, i cittadini privati
possono avere i beni soltanto come mezzi di sussistenza, ma non come mezzi
di produzione, perché secondo questa ideologia,
se questi ultimi non fossero controllati
pubblicamente, diventerebbero strumenti per
sfruttare i lavoratori. Nella pratica, il
sistema della proprietà pubblica si divideva
in due forme, cioè la proprietà statale,
e la proprietà colletiva. Per la proprietà
statale, lo stato gestisce i beni pubblici
in qualità di rappresentante del popolo;per la proprietà colletiva, i lavoratori
che costituiscono il collegio gestiscono
assieme i beni colletivi. Nella costituzione
di 1954, fu confermato questo tipo di regime.
In Cina, nell’età comunista, lo stato era
quasi l’unico proprietario dei beni pubblici.
Il 90% dell’imprese erano statali, nel senso
che lo stato, o più precisamente il governo,
era l’unico proprietario. Per gestirle,
il governo amministrava tutti i problemi
dell’imprese per cui, questo compito non
era molto diffrente dall’aministrazione
pubblica. Siccome questo regime, in pratica,
mostrava un problema di grande inefficienza economica, con la riforma nell’anno 1992 è cominciato
il processo di privatizzazione dei beni statali.
Allora, per trovare una soluzione alla privatizzazione
delle imprese statali, i giuristi, gli economisti
ed gli specialisti della scienza politica
proposero numerosi progetti. I giursiti insistettero che nel
codice civile, si doveva abbandonare l’ideologia
del primato della proprietà pubbica e dare
uguali protezioni ad ogni tipo di proprietà.
In altre parole, a livello giuridico, non
ci sono differenze fra i beni pubblici e
privati. Ma i politici non pensano così,
in realtà loro possono approfittare dei
vantaggi della proprietà publica. Prorpio
per gli interventi politici,la legislazione
della legge sui diritti reali si è fermata.
2)il problema della legge agraria e la riforma
agraria Secondo me, questo è il problema più importante
in Cina. Bisogna trovare una buona soluzione per salvare la Cina,
altrimenti, sarà distrutta. La Cina rimane
ancora un paese in cui i contadini sono molto
di più degli abitanti urbani. L’urbanizzazione
non è mai arrivata ad un alto livello. Oggi, ci sono 800 milioni
di contadini che abitano in campagna. La
povertà dei contadini, le umiliazioni e
le discriminazioni arrivano ad un grado incredibile. La prosperità economica
infatti è un fenomeno presente soltanto nelle zone vicine al mare e nelle città
centrali, nella vasta campagna invece, dal
1990, la situazione va sempre peggioando.
Per spiegare questo problema, devo fare un
racconto breve sull’evoluzione della proprietà
della terra nella campagna cinese. Dalla fondazione della repubblica popolare
cinese, il partito comunista cinese per mantenere
la promessa fatta durante la rivoluzione
ai contadini ha distribuito loro le terre nell’anno 1950. Grazie alla riforma,
i contadini ebbero la proprietà della terra.
Dopo circa dieci anni, il governo voleva
abrogare questo sistema che andava contro
il principio del comunismo e cominciava la
c.d. riforma sociale nella campagna secondo
l’ideologia. Nel movimento, i contadini
avevano consegato le proprie terra sotto
le pressioni politiche e formarono le cooperazioni
agrarie. I contadini diventavano i cooperatori.
Teoriacamente, le terre che sono state consegnate dai contadini formavano un tipo
di proprietà colletiva. I contadini incambio
della proprietà avevano attenuto un diritto
di cooperatore, ma in sostanza avevano perso la proprietà
della loro terra. Come le imprese statali,
anche le cooperazioni non funzionavano bene
a causa dell’inefficienza economica. Dall’anno
1980 in poi, in campagna, con il permesso
tacito del governo, i contadini cominciavano
automaticamente una riforma che ha cambiato
totalmente la Cina. I contadini sotto il
nome della famiglia facevano un contratto
di appalto con la propria cooperazione per
avere una certa superficie di terra. Alla
famiglia, che pagava un affitto annuale sul terreno alla cooperazione, rimanevano i prodotti
della terra. In pochi anni, la campagna ebbe
un’imprevedibile prosperità, la riforma
nella campagna sollecitava la riforma nelle
città. Quindi, si dice, lo sviluppo economico
dal 1980 al 1990 è proprio un prodotto della
riforma agraria nella campagna. Ma ci sono stati alcuni problemi, in fatti,
la temporanietà del contratto di appalto
ha limitato i contadini nel fare lungi investimenti
sulla terra. La debolezza dei contadini era
sfruttata dai funzionari delle cooperazioni. Dall’anno
1990 in poi, l’industrializzazione in Cina
produsse una grande riduzione dei prezzi
dei prodotti agrari. I contadini adesso rappresentano
il ceto più povero della Cina. Quando la
Cina entrò nello WTO, la situazione peggiorò
ulteriormente. Per la riforma agraria, i giuristi stanno
discutendo su tre soluzioni possibli: La prima è la totale privatizzazione delle terre in campagna,
cioè la ridistribuzione della proprietà
della terra ai contadini. Ma la maggior parte
dei giuristi pensa che sia una soluzione
troppo radicale. Si incontrano sicuramente
difficoltà numerose nella pratica. Per esempio,
su quale basi, si distribuisce la terra?
Proprio per mantenere la stablità sociale
nella campagna, questa soluzione non sara
adoperata sicuramente. La seconda è garantire meglio i contadini
a livello giuridico. Cambia la natura del
contratto di appalto agrario, e si trasforma il diritto contrattuale in diritto
reale. I doveri dei contadini nel contratto
saranno fissati da leggi speciali. I contadini
possono investire e avere una garanzia attraverso
il diritto. Questa è una soluzione realisitica
che ha avuto i maggiori sostegni. Nella stesura
della legge sui diritti reali, che è stata
proposta dai giuristi, è stata seguita questa
idea. |
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